Freddo, freddo gelido e pungente. E' una di quelle serate in cui tutto sembra andare
storto e tutte le porte ti sbattono in faccia. Inoltre è maledettamente freddo. Ci vuole una bella idea e forse ne ho una. Mi
viene in mente Roberto, che non vedo da tempo, ma so che ha aperto un locale in
pieno centro. Non ricordo il nome del ristorante, ma so come arrivarci. La posizione è davvero splendida, l'osteria si trova nel tratto di Via Pomba davanti al cinema Nazionale. Leggo l'insegna "Osteria degli Ottoni", okay siamo arrivati. Siamo
davvero infreddoliti ed entriamo per cercare un riparo, prima ancora che un tavolo. Una gentilissima signorina ci accoglie promettendo di farci accomodare in pochi
minuti. L'ambiente è molto accogliente i colori caldi, la luce vagamente
soffusa, non manca nemmeno un camino scoppiettante a completare il tutto.
Arriva Roberto che mi accoglie con la solita
affabilità. Ci conosciamo da tanti anni e fare qualche chiacchiera è molto
piacevole. Mentre aspettiamo il tavolo ci offre un calice di Barbera Superiore
che si rivela squisito. Questo posto incomincia a piacermi davvero. Torna la
signorina, come promesso il tavolo è pronto. Entriamo nella saletta interna,
vicino alla cucina e a fianco ad una grande tavolata di stranieri che parlano
una lingua indecifrabile, ma tutto sommato simpatica. Iniziamo la lettura del
menù che riserva alcune sorprese. L'impronta è chiaramente quello della cucina
piemontese, e non mancano i Tumin Elettric e neppure la Bagna Caoda, ma non
conosco un paio di piatti dei quali chiedo una descrizione. In particolare rimango colpito dal Bue al Cucchiaio, il cui nome mi desta delle curiose fantasie degne di un bestiario medievale. Si tratta di un arrosto cotto lungamente e tanto tenero da potere essere mangiato con un cucchiaio, forchetta e coltello non sono infatti previste. La cremina di sedano rapa che lo accompagna, gli dona poi un sapore veramente degno di nota.
Dopo un ottimo primo, decido di concedermi una trippa. E' un piatto che per anni è stato bandito da tutti i ristoranti della zona e che finalmente si riaffaccia nei menù dei ristoratori più coraggiosi. In questo caso si tratta di una trippa delicata ed elegante, decisamente gradevole. Adattissima per il tavolo dei turisti alle mie spalle, forse un po' troppo addomesticata per il mio gusto.
Concludiamo la cena con un dolce, e il semifreddo all'amaretto si rivela una scelta davvero indovinata. Il vino della casa che ha accompagnato tutto il pasto si conferma davvero di buona qualità e di notevole robustezza. Dopo il caffè al tavolo, ci spostiamo alla cassa dove il conto viene accompagnato da una grappa offerta da Roberto. Il conto è assolutamente ragionevole, e le grappe, graditissime, non sono necessarie a digerirlo.
Siamo di nuovo per la strada, ma ora non sembra fare freddo. Il Ruchè bevuto a tavola inizia a farsi sentire... molto gradevolmente.
Osteria degli Ottoni
Via G. Pomba, 6 Torino (TO)
Tel. 011 860 0105
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